Arte Africana                                                                     www.africarte.it

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COMUNE DI ASTI

 

Battistero di San Pietro in Consavia

 

 

 

 

                                   

 

AFRICA  in  FORME

Trasformazioni del corpo femminile

nella scultura africana

 

Le opere esposte provengono tutte da collezionisti privati

 

a cura di 

Bruno Orlandoni


16 Maggio - 6 Agosto 2008

 

Auguri

 

                                                                                              Marcello Lattari

 


 

 

REPORTAGE   FOTOGRAFICO

Recensione di Marcello Lattari

 

 

 

Comunicato stampa

        Invito           

     Presentazione   

   Alcune Opere   

 

 

 

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COMUNICATO STAMPA:

 

AFRICA in FORME

Trasformazioni del corpo femminile

nella scultura africana

 

16 Maggio – 6 Agosto 2008

Battistero di San Pietro in Consavia

Corso Alfieri 2

 ASTI

 

Curatore della mostra

Bruno Orlandoni

 

Progetto e realizzazione allestimento

Ottavio Coffano

Hong Sang Hee e Manuela Romare

 

Catalogo

Tipografia Valdostana

Saggi di Bruno Orlandoni, Alberto Salza, Gian Luigi Nicola

 

Fotografie

Alessandro Macchi

 

Condition Report

Gian Luigi e Alessandro Nicola

 

Progetto generale e organizzazione

Gabriella Forno

 

 Coordinamento

Assessorato alla Cultura del Comune di Asti, Salvatore Leto

 

Le opere esposte provengono tutte da collezionisti privati

 

 

patrocini: Comune di Asti, Regione Piemonte, Fondazione CRA, Fondazione CRT

per informazioni: silvia.giordanino@gmail.com  telefono  +39 3471495679

web: www.comune.asti.it

 

Apertura Mostra

Feriali 10-13 e 15-18

Sabato e Festivi 10-20

CHIUSO IL LUNEDI'

 

 


 

 

COMUNICATO STAMPA E INVITO

 

Africa in forme:

trasformazioni e deformazioni del corpo femminile nella scultura africana

 

Inaugurazione 16 maggio ore 18

Asti, Battistero di San Pietro, corso Alfieri 2

 

Dal 16 maggio al 6 agosto, nei locali del Battistero di San Pietro di Asti, in corso Alfieri 2, sede del Museo archeologico e paleontologico, si terrà la mostra “Africa in forme: trasformazioni e deformazioni del corpo femminile nella scultura africana”.

 La mostra propone al pubblico oltre 200 opere inedite di arte africana provenienti da collezioni pubbliche e private, mai esposte prima. Nei prestigiosissimi ambienti del battistero romanico di San Pietro e della vicina cappella gotica, si potranno ammirare capolavori provenienti dalle principali regioni che costituiscono il teatro di elaborazione dell’arte africana, dal Mali, al Congo, all’Angola.

 Un evento, quindi, che si pone come un’occasione intrigante che ben connota il fermento artistico che permea la provincia astigiana, proiettandola in un’ottica cosmopolita, al passo con quel versante dell’arte contemporanea che ha visto aumentare, negli ultimi anni, l’interesse del pubblico e della critica nei confronti dell’arte sub-sahariana; la prestigiosità di questo appuntamento risiede proprio nella rarità delle esposizioni dedicate alle arti extraeuropee in Italia e alla ricchezza delle collezioni esposte in questa occasione.

 Il titolo della mostra prende spunto dalla peculiarità dell’arte africana a riproporsi come marcatamente “formale”; molteplici sono le accezioni cui possiamo riferirci parlando di “forme” nell’arte africana, a testimoniare di una complessità ben più stratificata di quanto non sembri a primo impatto: secondo lo scrittore e pittore ceco Josef Capek, lo stile africano " Non è primitivo a paragone di uno stile superiore che l'avrebbe preceduto e non aspira ad imitarne un altro che richiamerebbe  " un'opera europea” […] Ciò che è perfetto in esso non ha cominciato a degenerare e, dal punto di vista europeo, ha poche possibilità di evolversi in una forma più completa o superiore”.

 Nell’arte africana, il forte legame con il dato formale spazia, da un lato, dalla constatazione a posteriori sugli sviluppi di questo stile in senso cronologico –i tratti iconografici rimangono, a partire dai manufatti più antichi, a tutt’oggi, costanti, variando piuttosto in base alle aree geografiche- fino ad una ben più articolata esplorazione estetica, in cui la forza intrinseca alle sculture africane può essere individuata  proprio nella capacità della forma di porsi come fonte di rigenerazione degli schemi europei, sulla base di una sorta di principio di “ibridazione”: la cultura figurativa europea ha infatti plasmato più volte i suoi esiti formali sulle istanze tribali.

 La rilevanza dell’evento in mostra al Battistero di Asti risiede proprio nell’individuazione di una dimensione iconografica che, seppur distante dalla nostra, si avvale di modelli universalmente riconoscibili, avvalorando un approccio all’arte africana che in essa vede non un antenata di quella europea, bensì una dimensione autonoma, il cui fascino risiede nelle peculiarità di elaborazione plastica di una cultura al contempo oggettivamente arcaica e volutamente protesa all’arcaicità, dove il sapore tribale si concilia, finalmente, con modelli dal sapore universale: questo il caso dell’elaborazione della figura femminile, soggetto della mostra, permeata di semplice maestosità e mistero religioso. E non a caso parliamo prevalentemente di scultura, massima espressione, nell’arte, del “contatto” con la materia.  Le opere in mostra sono sculture realizzate prevalentemente in legno, ma anche in terracotta o bronzo, spesso addobbate con complementi in tessuto, pelli, lamine in rame, murrine, perle vitree e cauri (dall’indostano, un tipo di conchiglia, originario dell’area maldiviana, un tempo usata come moneta) che documentano in maniera ampia le modalità attraverso cui l’arte tradizionale africana affronta la rappresentazione del corpo umano, in particolare di quello femminile, attingendo ad uno sterminato patrimonio simbolico che è rimasto pressoché intatto presso le etnie tribali che ancora oggi rappresentano le aree di maggior produzione artistica.

Da segnalare in particolare, tra le altre opere, la serie di grandi sculture dei Lengola del Congo e quelle del Burchina Faso ( realizzate da Mossi, Lobi, Gurunsi ). Di particolare ricchezza anche la serie di opere delle popolazioni Luba e Hemba del Congo, che della donna hanno fatto il tema principale del loro operare.

 E’ stato realizzato un catalogo esaustivo che verrà esposto e venduto in sede espositiva.

Orari: feriali dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Sabato e festivi dalle 10 alle 20 – chiuso il lunedì - entrata a pagamento

 

Con il sostegno di : Comune di Asti, Regione Piemonte, Fondazione CRA, Fondazione CRT

 

Ufficio Stampa Silvia Giordanino – e-mail silvia.giordanino@fastwebnet.it – mob 00.39.347.1495679

http://www.comune.asti.it/cultura/mostre/africa-informa.shtml


 

 

 

Comunicato stampa

        Invito           

     Presentazione   

   Alcune Opere   

 

 

REPORTAGE   FOTOGRAFICO

Recensione di Marcello Lattari

 

 

 

 


 

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