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FONDAZIONEPASSARE’
Per la Promozione e lo Sviluppo delle Arti Primarie
via Tortona 86, 20144 Milano
Auguri
Marcello Lattari
Presentazione |
presentazione
RELAZIONE La Fondazione Alessandro Passarè per la promozione e lo sviluppo delle Arti Primarie ha sede in Milano, via Tortona 86 ed è nata per proseguire l'opera di mio padre Alessandro, medico milanese , attivo protagonista nella vita artistica e intellettuale della seconda metà del novecento. La Fondazione si presenta oggi ai nostri concittadini , ma ha un anno di intensa attività alle spalle: la presentazione - avvenuta nel novembre 2007 a Parigi nel prestigioso Espace Berggruen - del volume “ Via Passaré “ curato dal noto critico d'arte africana Pierre Amrouche e dal nostro sovrintendente Giuliano Arnaldi. Negli stessi spazi abbiamo presentato una selezione delle opere della collezione, che è stata esposta a Savona nella Fortezza del Priamar da dicembre 07 a marzo 08, con notevole interesse di pubblico e di critica. Ci piace segnalare inoltre la intensa attività promossa dalla Fondazione negli incontri estivi di casa Jorn ad Albissola Marina, che hanno coinvolto studiosi e artisti . E' possibile vedere il dettaglio delle attività sul nostro sito , www.fondazionepassare.com Obiettivo della Fondazione è infatti non limitarsi a far conoscere il peraltro significativo patrimonio artistico lasciato da Alessandro Passarè - opere d'arte moderna , di popoli extraeuropei, un copioso insieme di diari di viaggio -, ma di rafforzare il percorso innovativo che egli iniziò nella raccolta di opere legate da una impronta archetipica comune ai diversi linguaggi dell'arte ben oltre i limiti imposti da una visione culturale monocentrica e occidentalistica. In questa direzione si spiega la scelta di proporre il corpus dell' avventura Passarè in una dimensione con-fusa, dove i carnet di viaggio, le opere moderne e quelle extraeuropee sono legate dal filo rosso dell'attenzione all'uomo e al suo agire nella storia, unico, irripetibile ma identico senza limiti di luogo e di tempo. Le opere della collezione, oggi in parte visibili negli spazi di via Senato 12 fino al 20 ottobre gentilmente concessi dalla Fondazione Biblioteca di Via Senato saranno esposte a titolo diverso sul territorio che da Alba Docilia arriva ad Alba Ingauna, da Albissola Superiore ad Arnasco, terra d'origine di Pinot Gallizio. Le diverse Amministrazioni Comunali di Albisola Superiore, Albissola Marina, Savona e Arnasco hanno assunto delibere di indirizzo e siamo ormai nella fase operativa. Quel lembo di terra è stato il liquido amniotico di straordinari movimenti culturali ed artistici, dal tempo del papa di Michelangelo, il savonese Giulio II, fino alla stagione rivoluzionaria di Fontana, Lam , Jorn e l’internazionale Situazionista , ed è terra di antiche evidenze archetipiche: per questo è la casa ideale per le arti primarie. A partire dagli anni cinquanta e sessanta, molti dei protagonisti di quella grande stagione dell’arte hanno percorso il cammino tra Milano e Albissola, tra il Bar Giamaica e il Bar Testa: uno dei nostri obiettivi è contribuire a recuperare la memoria di quel periodo. Cercheremo di farlo , ad esempio, attraverso una serie di eventi che abbiamo chiamato il "gli amici di Sandro", ovvero quegli amici che egli frequentava all’epoca del Giamaica e che di fatto sono stati i protagonisti di un’epoca: Piero Manzoni, di cui fu medico e amico, ma anche artisti e personaggi meno noti ma ancora rilevanti nella storia artistica di Milano. Penso a una campagna volta a raccogliere testimonianze, opere in prestito per eventi che potremmo organizzare ( mostre, pubblicazioni) in una “dimensione “milanese” Tornando alla Liguria, quei luoghi saranno il punto di partenza per la realizzazione di un Museo di Arti Primarie , pensato come un percorso diffuso di spazi diversi complementari anche se autonomi, organizzati per segmenti omogenei e finalizzato a rendere evidente il fatto che nella realtà il vero museo è il territorio, ovvero il luogo dove le generazioni lasciano tracce consapevoli del loro passaggio, cercando di fare memoria di chi li ha preceduti e di lasciare una testimonianza per chi li seguirà: non più luoghi dove i vincitori ostentano i “trofei di caccia” sottratti ai vinti, ma fabbriche di idee e di emozioni che contribuiscano alla reciproca comprensione e rispetto. Diffondere le opere in più realtà invece che concentrarle in un unico luogo,risponde proprio a questa logica, che prevede nel futuro basi logistiche nel Deserto del Negev in Israele, a Sarajevo e sull'isola di Goe in Senegal. L'evidenza simbolica dei luoghi indicati rafforza la nostra idea di fondo: Il Negev è il luogo dove sono nate le grandi religioni monoteiste ( e non solo..), Sarajevo è probabilmente il confine più drammaticamente conflittuale e potenzialmente ricco di opportunità del secolo appena finito e delle sue culture, l'isola di Goe è stato il più grande centro di raccolta di schiavi che si conosca. Questi luoghi sono destinati alla circolazione di idee, persone ed eventi connessi al nostro lavoro. Sono anche legati a persone e progetti che condividono il nostro cammino, a cominciare dal Professor Emmanuel Anati che per la sua visione culturale è in qualche modo il nostro punto di riferimento più significativo, così come sono strategici i giovani del Laboratorio permanente di Tribaleglobale con cui rinnoviamo un patto di collaborazione anch'esso innovativo nella reciprocità degli impegni: pensiamo infatti - come le culture legate alla terra ci ricordano - che il tempo sia un “bene patrimonale” da recuperare e valorizzare e che sullo scambio del tempo con opportunità e strumenti tecnologici si possa fondare una collaborazione proficua e continuare quella attività di approfondimento culturale che proseguirà negli spazi savonesi della Biblioteca Passarè recentemente arricchita dall'acquisizione del fondo Stelio Rescio. Tale spazio diventerà anche la sede dei gruppi di lavoro permanenti sulle diverse tematiche culturali connesse al progetto , ne sarà il “ cuore tecnologico” , sede della WEBTV che abbiamo attivato nell'ambito del format culturale TRIBALEGLOBALE. Proseguiremo anche l’attività editoriale con la pubblicazione dei Carnet di Viaggio di Sandro, che sono, come dice Pierre Amrouche nel libro “ via Passare” “zeppi di "graffiti gustosamente redatti a metà tra "la guida del viaggiatore" e i "Meharees" dell'abate Breuil o di Teodoro Monod (come prendere un taxi a Kinshasa o come chiedere una tazza di te presso i Papou, o ancora, come misurare la distanza tra Milano e la luna con un termometro e un laccio di scarpa in mezzo al Sahara)”. Abbiamo sino ad oggi sostenuto l'impegno per attivare questo progetto e continueremo a farlo: speriamo che la condivisone delle linee di fondo di questa idea consenta di attivare risorse umane, intellettuali ed economiche che ne allarghino gli orizzonti .
Il Presidente Massimo Passarè Milano, 16 ottobre 2008
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