ETHNOPASSION. La collezione di arte etnica di Peggy
Guggenheim
28 maggio - 23 agosto 2008
Lugano, Galleria Gottardo, Viale Stefano Franscini 12
orari: martedì 14.00 - 17.00; mercoledì - sabato 11.00 - 17.00.
Chiuso domenica e lunedì. Entrata libera
Galleria Gottardo Tel. +41 91 808 1988 Fax +41 91 808 2447;
galleria@gottardo.com; www.galleria-gottardo.org
catalogo: Ethnopassion - La collezione di arte etnica di Peggy
Guggenheim. (italiano/inglese) a cura di Francesco Paolo Campione
Conferenza stampa: martedì 27 maggio 2008 alle ore 11.00
Vernissage: martedì 27 maggio 2008 dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Dal 28 maggio al 23 agosto, in Galleria Gottardo, sarà esposta, in prima
mondiale, la collezione d’arte etnica di una dei più grandi mecenati del
secolo scorso: Peggy Guggenheim. L’idea che sta alla base della mostra è
quella di presentare, dopo un attento restauro e un’importante ricerca
scientifica, gli “oggetti esotici” che hanno ornato il Palazzo Venier
dei Leoni fino alla scomparsa della collezionista.
Il progetto di valorizzazione di questa collezione nasce dalla
collaborazione fra Galleria Gottardo, Collezione Peggy Guggenheim di
Venezia, il Museo delle Culture di Lugano e dalla volontà di riscoprire
il particolarissimo significato che gli oggetti rappresentano in sé e
nel contesto nel quale sono stati acquistati.
La passione di Peggy Guggenheim per l'arte etnica risale ai tempi della
sua tormentata relazione sentimentale con Max Ernst che era un intenso
collezionista di tale arte. Quando nel 1943 il loro rapporto naufragò,
l'artista se ne andò portandosi via tutte le opere della sua collezione.
Dopo il trasferimento definitivo a Venezia e l'apertura al pubblico
della sua Collezione, Peggy riannodò l'interesse verso le opere d'arte
etnica e, dal 1959, cominciò ad acquistarle ed esporle nella sua casa,
mescolandole, secondo il suo capriccio, alle opere d'arte contemporanea.
Aveva maturato una passione autentica e genuina, un sentimento
involontario e un’attrazione inconscia per questi oggetti che nascevano
da considerazioni di carattere squisitamente fenomenologico senza
sentire mai completamente il desiderio di approfondirne il significato e
il valore. Essa godeva della loro presenza con un intento decorativo e
volto all'estetizzazione dell'interior design, o del piacere di seguire
la moda del tempo.
Secondo quanto si può ricavare dalle fotografie dell'epoca e dalle
scarse informazioni rinvenute, si ritiene che la sua raccolta privata
comprendesse una cinquantina di opere, in gran parte provenienti
dall'Africa e dall'Oceania, 35 delle quali, rimaste in eredità a Palazzo
Venier dei Leoni, sono state conservate finora nei depositi senza mai
essere esposte.
I manufatti esotici assumevano un valore perché facenti parte della
collezione di Peggy, ma questa consapevolezza lasciava comunque
un’incertezza forte sul valore sostanziale degli stessi interpretato
fuori dai canoni classici dell’arte convenzionalmente intesa in
Occidente.
Uno degli scopi dell’esposizione “Ethnopassion” è quello di aggiornare
questa convinzione conferendo a questi oggetti non solo il valore che
essi hanno nell’ambiente intellettuale in cui nasce l’interesse di Peggy
Guggenheim per l’arte etnica, ma attribuendo ad essi quel valore
antropologico che nasce dagli studi compiuti e dai riferimenti a diverse
epoche e culture.
La ricerca scientifica sulla collezione è stata affidata al Museo delle
Culture di Lugano, sotto la direzione di Francesco Paolo Campione. Sulle
base delle sue dettagliate analisi e di quelle dei suoi collaboratori e
grazie all’accurato restauro degli oggetti, alla creazione di cornici e
supporti, alla ricerca filologica e alla schedatura scientifica, i
visitatori di Galleria Gottardo possono ammirare queste opere nel loro
ritrovato splendore e lasciar vagare la loro immaginazione verso
l’atmosfera magica che doveva regnare nel palazzo di Peggy Guggenheim
sulle rive del Canal Grande, dove arte, stile, passione, creatività si
incontravano e dove i personaggi importanti dell’epoca lasciavano le
loro testimonianze contribuendo a cambiare profondamente i linguaggi
artistici del tempo.
L’esposizione è curata da Franco Rogantini, Direttore di Galleria
Gottardo e da Philip Rylands, Direttore della Peggy Guggenheim
Collection di Venezia.
Galleria Gottardo, Fondazione per la cultura della Banca del Gottardo,
dal 1989 organizza mostre in collaborazione con musei, enti culturali e
collezionisti. In più di quindici anni ha esplorato l’attività dell’Uomo
con mostre e pubblicazioni di qualità con l’intento di fissare lo
sguardo sulle innumerevoli sfaccettature dell’arte e della fotografia,
dell’etnografia e dell’archeologia, del design e di oggetti particolari
che sono, con gli anni, divenuti fonte di interessanti collezioni. La
sua attività editoriale ha assunto un carattere importante nel complesso
della sua produzione con particolare attenzione, nei testi e
nell’impaginato, alla qualità dei propri cataloghi.
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