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Marcello Lattari

 

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Marcello Lattari: " Viaggio in fondo alla notte. L'arte delle etnie dell'equatore africano". Uno sguardo sull' amore del collezionista -  recensione - Rimini, Museo degli Sguardi: Marzo-Giugno 2007

 

 

 

 

Indice editoriale

 

UNO SGUARDO SULL'AMORE DEL COLLEZIONISTA

- Recensione di Marcello Lattari -

          Nella mattina del 24 Marzo 2007 Rimini ci offre un'aria fresca e pulita e Villa Alvarado, dall'alto del colle di Covignano, continua a dominare fin dal 1721, con l'austero silenzio della sua presenza, 'testimonial' di antiche ed attuali glorie, il rinnovamento delle generazioni, il luttuoso passaggio delle guerre, il cambiamento repentino e frivolo delle mode, il trasformismo camaleontico della morale, le interpretazioni pregiudizialmente antitetiche dei decani membri di qualunque società, apparentemente paritetica, fondata da un qualsivoglia re travicello. Oggi è la bellissima, elegante ed accogliente sede del Museo degli Sguardi, diretto, a mio avviso, magnificamente dal Dott. Maurizio Biordi*, il quale, oltre lo sguardo scontato, ripetitivo, fatale ed invulnerabile degli esperti classicisti belligeranti sulle scoperte degli altri, propugna la ricerca delle innovazioni, offrendo all'uopo e per il buon fine validi strumenti ed ottime strategie agli studiosi ed agli appassionati che sono immuni dalla patologia del possesso di qualsiasi oggetto, altresì ricercato da psèudo-collezionisti e falsi amatori che usano il famoso bilancino per conoscerne il valore venale, disdegnandone quello culturale, non possedendo lo strumento idoneo per ben misurarlo. In questo ristrettissimo settore delle "Arti Altre", esistono diverse tipologie di collezionisti, ma due sono le posizioni dominanti: la più numerosa, naturalmente, è quella composta da una comunità di individui che hanno bisogno di un qualunque Tirtèo che li infiammi prima della pugna, di un buon pastore che li rassicuri e di cui ne osannano le verità illudenti e non hanno mai il desiderio di constatare di persona e di esprimere un proprio giudizio; l'altra posizione è costituita da singoli individui che studiano, ricercano, sperimentano, confrontano ciò che trovano, possiedono la rara grandezza di ammettere gli eventuali errori dai quali, conseguentemente, ne trarranno, in senso speculativo, la giusta esperienza per aumentare il peso della conoscenza che condivideranno con interscambio simbiotico ed anche per osmosi inter pares.

          In merito al Dott. Maurizio Biordi, devo render pubblico il sincero ringraziamento a lui rivolto per l'ospitalità riservatami e per la grande, evidente ed indiscussa professionalità nel gestire quanto è patrimonio di tutti e nell'espletare la nobile missione di divulgare varie gradualità di conoscenze con il supporto dei pochi mezzi che sono a sua disposizione.

          Entriamo nelle sale che ospitano alcune opere della collezione di Fabrizio Corsi e precisamente quelle relative alle etnie della foresta tropicale equatoriale africana: nell'ammirare tra luci ed ombre il prezioso contenuto delle varie teche, soltanto colui che non si interessa di tali opere non capirà mai l'emozione che fa sussultare, al contrario, il cuore di coloro i quali vivono giorno e notte a studiare ed analizzare maschere, sculture e tutto ciò che si propone come lo specchio del nostro passato, foriero di simboli atavici, di reminiscenze religiose e di parallelismi tribali. Non mi soffermerò ad analizzare le singole opere né il loro significato o la loro valenza estetica, non essendo questa la sede adatta ed anche perché invito gli interessati a visitare la mostra e a non fidarsi ciecamente in modo fideistico delle valutazioni degli altri, comprese quelle del sottoscritto, ma eventualmente a recepirle come punto di riferimento ed a confrontarle con le proprie. Ma una cosa è certa: le opere tribali, per ciò che ho potuto constatare ed a mio avviso, sono autentiche e, nella globalità, ho potuto distinguerne le normali diversità in atto sia per la fattura che per l'età: prerogative semantiche di ogni collezione che si rispetti. L'impatto estetico non sempre è folgorante tanto da confondersi con la saturazione della meraviglia, come parimenti resta fiabesco ed aleatorio l'assolutismo della valutazione relativa all'epoca, ma è proprio questa oggettiva diversità che rende molto affascinante la cernita dei valori, come con l'uso tradizionale di stacci dapprima radi e poi di volta in volta sempre più fitti, con mezzi e strumenti della propria ed esclusiva conoscenza,  il cui risultato, più o meno valido, è direttamente proporzionale all'entità di questa ultima. Ben vengano iniziative lodevoli e didattiche come questa della mostra "Viaggio in fondo alla notte": la cultura ripaga, sempre. Ed anche se non è questo il caso, si commettono spesso degli errori, ma soltanto chi non fa nulla non sbaglia mai, ed avrà comunque la nauseabonda arroganza di dichiararsi infallibile.

          Ringrazio anche il Dott. Fabrizio Corsi, ottimo collezionista e ricercatore per le arti africane, per la particolare e cordiale accoglienza usata nei miei confronti e a cui offro ogni mia incondizionata collaborazione, avendo constatato e compreso, attraverso le poche ma incisive parole scambiate, la sua immensa passione, l'amore e lo spirito di ricerca che ha donato per la semplice affermazione dei suoi intenti: tutti quelli che ogni buon collezionista vuole trasmettere agli altri appassionati e dunque esserne appagato e soddisfatto.

Rimini, 10 Marzo - 3 Giugno 2007

Marcello Lattari

Dott. Maurizio Biordi*:

Archeologo

Dirigente Musei Comunali (Rimini)

Ispettore Onorario Ministero Beni e Attività Culturali (Roma)

Delegato Comitato Nazionale Italiano I.C.O.M.

(International Council of Museums, UNESCO - Parigi)

 

 

 

 

 

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